Arriva l’accordo sul Recovery Fund: all’Italia 209 miliardi, 82 in sussidi e 127 in prestiti.
Fumata bianca. c’è l’accordo sul Recovery Fund. Dopo quattro giorni di trattative i Paesi dell’Unione Europea convergono sulla nuova proposta avanzata dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel grazie all’asse Parigi-Berlino, con Macron e la Merkel che piegano le resistenze dei Paesi frugali.
Sorride l’Italia, che vede cambiare i rapporti tra sussidi e prestiti ma vede anche l’asticella personale salire a quota 209 miliardi di euro.
Conte, ‘Ora dobbiamo correre’
“Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie […] Il governo italiano è forte: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte.
“La mia posizione non è mai cambiata. Il Mes non è il nostro obiettivo. L’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e utilizzare tutti i piani che sono nell’interesse dell’Italia. Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità. Ci sono prestiti molto vantaggiosi”, ha proseguito il Presidente del Consiglio parlando del Mes.
Di seguito le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine dei lavori che hanno portato all’accordo sul Recovery fund.
Recovery fund, nuovo equilibrio tra sovvenzioni e prestiti
Nessun passo indietro sulla cifra complessiva che resta di 750 miliardi di euro suddivisa in modo diverso rispetto a quanto previsto in un primo momento: 390 miliardi di sussidi e 360 di prestiti.
Quanto spetta all’Italia?
Con il nuovo accordo viene rivista anche la cifra destinata all’Italia. Sono 209 i miliardi (e non 173 come inizialmente previsto) i soldi che entreranno nelle casse dello Stato suddivise così: 82 di sussidi e 127 di prestiti.
Una proposta che soddisfa ovviamente il premier Conte, consapevole del fatto che la nuova struttura del piano potrebbe consentirgli anche di evitare la battaglia per il Mes.
Il Super Freno di Emergenza
Il compromesso arriva anche sui piani nazionali che saranno votati a maggioranza qualificata e non, come richiesto espressamente dall’Olanda, a unanimità.
Rutte però porta a casa il punto. Quando un governo presenterà un piano nazionale di riforme, la Commissione avrà due mesi di tempo per esprimersi. Ci sarà il voto anche da parte dei ministri a maggioranza qualificata
I frugali portano a casa anche una serie di condizioni per bloccare i pagamenti nel caso in cui non vengano rispettati gli impegni presi dal singolo Paese.
Il bilancio pluriennale
Il bilancio 2021-2027 resta a 1.074 miliardi con rebates rivisitati per accontentare i Paesi frugali che da questo punto di vista possono decisamente cantare vittoria.